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lettere dei consiglieri del CdMRR ai tempi del covid 19. V

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Ginevra 

Descrivo la mia quarantena

Ci siamo trovati tutti in casa , senza poter vedere amici , compagni di scuola , maestre , nonni …..
Io ho la fortuna di avere una famiglia numerosa e quindi le mie giornate passano tra giochi di società , carte , film visti insieme e qualche litigio con i miei fratelli .
Secondo me il corona virus ha portato tanta sofferenza a tante famiglie ed ha portato via il lavoro a tante persone .
Spero finisca tutto presto e spero che le persone capiscano l’importanza del distanziamento sociale.

Anita 

I miei pensieri al tempo del coronavirus

In questo tempo grigio mi girano in testa pensieri negativi: per esempio la perdita della quotidianità, è da giorni che non tocco la maniglia della porta di casa per potere uscire e andare a incontrare i miei compagni, rivedere i professori e stare per la maggior parte della giornata a scuola, dove impariamo a conoscere.

Anche lo sport si è fermato, ma per me non ancora perché riesco a praticarlo in casa, sebbene con un po’ di difficoltà e non con lo stesso ritmo di prima.

La cosa secondo me più faticosa è che non sappiamo quando potremo di nuovo uscire, non c’è ancora una data precisa che ci rassicuri, non abbiamo la certezza che a breve si potrà tornare alla nostra vita di sempre, stare nell’incertezza è frustrante.

In questo momento in cui non possiamo uscire e neanche pensare di viaggiare… anzi possiamo pensarlo! Possiamo immaginare di visitare luoghi che ancora non abbiamo visto e a noi sconosciuti. Un modo può essere quello di leggere…

Leggere fa sognare

Leggere fa viaggiare

Leggere ti fa scoprire

Leggere è aprire una finestra sul mondo

 Ginevra 

La mia quarantena

Mai mi sarei aspettata che un nemico invisibile potesse far del male a così tante persone in così poco tempo. Ci siamo trovati tutti in casa , senza poter vedere amici , compagni di scuola , maestre, nonni …..
Io ho la fortuna di avere una famiglia numerosa e quindi le mie giornate passano tra giochi di società , carte , film visti insieme e qualche litigio con i miei fratelli .
Secondo me il corona virus ha portato tanta sofferenza a tante famiglie ed ha portato via il lavoro a tante persone .
Spero finisca tutto presto e spero che le persone capiscano l’importanza del distanziamento sociale.

 Lorenzo 

“Caro diario, ti racconto i miei giorni al tempo del Coronavirus”

Caro diario, sono ancora io, scusami se negli ultimi giorni ti ho un po’ trascurato ma, da quando la scuola è ripresa a pieno ritmo – anche se a distanza – non è facile trovare un po’ di tempo per scriverti. Sai, prima dell’arrivo del Covid-19, una delle cose che mi rendeva più felice durante la settimana era partecipare agli allenamenti e alle partite di calcio. Da due anni, infatti, faccio parte di una squadra molto temibile che si chiama VJ2009, è una delle numerose squadre dell’Oratorio Silvestrianum. Sono entrato nella VJ con un mio compagno di classe, entrambi avevamo un anno in meno rispetto agli altri membri della squadra e durante i primi allenamenti ci sentivamo come dei pesci fuor d’acqua. All’inizio per noi due è stato un po’ difficile integrarci nel gruppo ma poi, giocando e condividendo lo spogliatoio, siamo riusciti a farci conoscere. Io penso che ora la squadra sia più unita che mai ed è per questo motivo che nell’ultimo anno abbiamo avuto così tanto successo in campionato. I nostri allenatori sono Stefano e Cesare, sono stati fin da subito molto accoglienti e ci hanno insegnato la tecnica, gli schemi e delle strategie sempre nuove. Stefano è severo e se non lo ascoltiamo ci richiama, ma lo fa per insegnarci come si sta in campo; in realtà è buonissimo. Anche Cesare vuole il massimo da noi, di solito è di ottimo umore ma è meglio che non ci facciamo vedere distratti. Mi sono allenato duramente e durante le partite mi sono impegnato al massimo, ma se oggi sono migliorato tanto nel giocare lo devo soprattutto ai miei compagni e agli allenatori che hanno avuto fiducia in me. Ogni volta che un compagno mi passa la palla in partita io mi concentro per costruire una buona azione. La cosa che mi rende più felice quando gioco con il VJ è, naturalmente, segnare un gol, soprattutto uno di quelli che decidono la partita. Ma anche quando riesco a fare un assist ad un compagno che poi va a rete, è una bella soddisfazione. È proprio emozionante festeggiare un gol o una vittoria tutti insieme! Anche la tristezza per una partita andata male è una cosa che condividiamo, seduti nello spogliatoio, tutti in silenzio. Tutto questo mi manca molto adesso che non possiamo uscire di casa a causa del Coronavirus. Mi mancano i miei compagni e gli allenatori. Mi manca la divisa, il saluto che precede il fischio d’inizio, l’incoraggiamento degli allenatori a bordo campo durante le partite, correre con la palla al piede difendendola dall’avversario e, soprattutto, l’abbraccio a “catena” con i compagni al termine di ogni vittoria. Mi manca la mia VJ!

Lorenzo

 

Coronavirus CANVA

lettere dei consiglieri del CdMRR ai tempi del covid 19. IV

Marta 

Coronavirus CANVA

Per rappresentare questo difficile momento che tutti stiamo vivendo, ho deciso di creare una composizione con l’applicazione Canva rappresentando tre situazioni di questo periodo:

-In alto ho rappresentato il cielo azzurro, con un sole splendente e addirittura due uccellini che volano liberamente. Questo cielo azzurro per me è simbolo di speranza e di forza, che ci farà restare forti e uniti, riuscendo così a superare questo difficile periodo di crisi

-In basso a sinistra ho invece rappresentato come passo queste giornate, ovvero facendo per la maggior parte della giornata i compiti o le videolezioni, piuttosto che guardando il cellulare o per passare la noia mangiando. Queste giornate, però, passano vuote e tutte uguali, senza lasciarmi neanche un ricordo, se non quello della ripetizione delle azioni appena elencate

-Infine, in basso a destra, come già si può intuire, ho rappresentato un ospedale, dove ormai molte persone sono rinchiuse da settimane, senza neanche poter vedere le persone a loro care. Penso che queste persone, siano davvero forti: io ad esempio non potrei neanche sopportare l’idea di rimanere chiusa in una stanza di ospedale senza neanche poter vedere e salutare i miei parenti e i miei amici.

Quello che sto cercando di dire è che le tragedie come questa ci portano ad esser tutti più uniti e più forti di prima ed è per questo che dobbiamo rispettare le regole e andare avanti con forza e determinazione, perché insieme possiamo superare tutto.

ANDRA’ TUTTO BENE

Arianna 

Buongiorno,

per superare questa situazione particolare e le sue difficoltà gli insegnanti della mia scuola ci fanno riunire sulla piattaforma di Microsoft Teams, dove facciamo qualche ora di lezione ogni giorno. Per darci i compiti e informazioni urgenti invece usiamo Edmodo, un’applicazione carina e semplice da usare. Secondo me questa soluzione è molto utile perchè durante le lezioni possiamo fare domande al prof, ci teniamo in contatto e soprattutto i prof ci spiegano gli argomenti che ci danno da studiare così che gli studenti possano capirne meglio il contenuto.

In queste giornate diverse dal solito ho potuto dedicare maggiore spazio alla lettura, alla cucina e ad uno studio più approfondito. Il momento migliore è quando alle 6 di pomeriggio tutto il quartiere si riunisce sui balconi e ci sosteniamo a vicenda, chi cantando chi sventolando la nostra bandiera e chi appendendo fuori gli striscioni colorati. Ed è lì che si capisce che siamo un popolo unito e pieno di speranza, spero che questa situazione si risolva al più presto e che tutti capiscano che dipende da noi, dal nostro comportamento.

Cordiali saluti,

Arianna

Elisabetta 

ConsigliaMI

Lorenzo – “Caro diario, ti racconto i miei giorni al tempo del Coronavirus”

“Caro diario, ti racconto la mia squadra”

Frequento la quarta elementare e sono uno dei bambini consiglieri del “Progetto Consiglia-MI”

Faccio parte della squadra di calcio VJ2009 (Oratorio Silvestrianum)

Ho scritto queste pagine di diario il 27 marzo 2020 a Milano

27/03/2020. Caro diario, ti racconto la mia squadra. Un pensiero dedicato ai miei compagni di squadra, ai miei allenatori, ai dirigenti della VJ, all’Oratorio Silvestrianum.

Caro diario, sono ancora io, scusami se negli ultimi giorni ti ho un po’ trascurato ma, da quando la scuola è ripresa a pieno ritmo – anche se a distanza – non è facile trovare un po’ di tempo per scriverti. Sai, prima dell’arrivo del Covid-19, una delle cose che mi rendeva più felice durante la settimana era partecipare agli allenamenti e alle partite di calcio. Da due anni, infatti, faccio parte di una squadra molto temibile che si chiama VJ2009, è una delle numerose squadre dell’Oratorio Silvestrianum. Sono entrato nella VJ con un mio compagno di classe, entrambi avevamo un anno in meno rispetto agli altri membri della squadra e durante i primi allenamenti ci sentivamo come dei pesci fuor d’acqua. All’inizio per noi due è stato un po’ difficile integrarci nel gruppo ma poi, giocando e condividendo lo spogliatoio, siamo riusciti a farci conoscere. Io penso che ora la squadra sia più unita che mai ed è per questo motivo che nell’ultimo anno abbiamo avuto così tanto successo in campionato. I nostri allenatori sono Stefano e Cesare, sono stati fin da subito molto accoglienti e ci hanno insegnato la tecnica, gli schemi e delle strategie sempre nuove. Stefano è severo e se non lo ascoltiamo ci richiama, ma lo fa per insegnarci come si sta in campo; in realtà è buonissimo. Anche Cesare vuole il massimo da noi, di solito è di ottimo umore ma è meglio che non ci facciamo vedere distratti. Mi sono allenato duramente e durante le partite mi sono impegnato al massimo, ma se oggi sono migliorato tanto nel giocare lo devo soprattutto ai miei compagni e agli allenatori che hanno avuto fiducia in me. Ogni volta che un compagno mi passa la palla in partita io mi concentro per costruire una buona azione. La cosa che mi rende più felice quando gioco con il VJ è, naturalmente, segnare un gol, soprattutto uno di quelli che decidono la partita. Ma anche quando riesco a fare un assist ad un compagno che poi va a rete, è una bella soddisfazione. È proprio emozionante festeggiare un gol o una vittoria tutti insieme! Anche la tristezza per una partita andata male è una cosa che condividiamo, seduti nello spogliatoio, tutti in silenzio. Tutto questo mi manca molto adesso che non possiamo uscire di casa a causa del Coronavirus. Mi mancano i miei compagni e gli allenatori. Mi manca la divisa, il saluto che precede il fischio d’inizio, l’incoraggiamento degli allenatori a bordo campo durante le partite, correre con la palla al piede difendendola dall’avversario e, soprattutto, l’abbraccio a “catena” con i compagni al termine di ogni vittoria. Mi manca la mia VJ! di Lorenzo

Chiara Caponecchi

Lettere dei consiglieri dei CdMRR ai tempi del covid 19. III

Agnese 

RaccontaMI

Io sono a casa mia in un paesino di Tortona chiamato Vho.

Le giornate le passo facendo i compiti e leggendo gran parte del tempo e alla sera guardo un film (in questo periodo sto rivedendo Harry Potter) o gioco con il tablet.

I nostri insegnanti ci mandano i compiti sul registro elettronico o su Padlet, un’app con cui possono mandarci o scriverci i compiti e anche noi possiamo interagire.

Questo metodo è molto ingegnoso ma non è come andare a scuola e parlarci faccia a faccia anche se ogni tanto facciamo delle video lezioni, ma preferisco comunque andare a scuola con i miei compagni.

Penso di aver bisogno di parlare con qualcuno che non siano i gatti o il cane anche se loro sono i più felici perché possono stare in giardino.

Ho scoperto che la scuola e tutte le cose che facciamo tutti i giorni sono importanti anche se sono semplici come andare in cartoleria a comprarti una matita mentre porti il cane.

Suggerisco ai miei compagni di fare i compiti insieme a un amico via telefono così non ci si annoia troppo; un suggerimento che invece voglio dare a tutti è di non pensare al passato, perché ormai non si può più cambiare, ma di immaginare il futuro, un futuro migliore.

Penso di essere fortunata perché qui a Vho posso stare in giardino, anche se vorrei tornare a fare la vita di tutti i giorni.

Margherita 

Le mie maestre stanno provvedendo in modi molto belli: ci chiamano e facciamo lezione per bene ed’ è davvero magnifico.

In questi periodi è molto importante rimanere uniti e chiamarsi spesso anche solo per un CIAO, per dirsi come va e come si sta agendo, ma soprattutto per dire che siamo forti e che lo dobbiamo dire e far vedere

Essendo sempre, sempre UNITI più che mai.

Margherita F.

Come sto trascorrendo questi giorni

Quando è stata pubblicata l’ordinanza che vietava gli spostamenti in Italia, io e la mia famiglia ci trovavamo in montagna e abbiamo deciso di rimanerci.

Mi ritengo molto fortunata perché oltre a fare i compiti ho la possibilità di fare lunghe passeggiate all’aria aperta.

Gli spazi qui sono molto ampi da far in modo che nel raggio di chilometri non si incontri nessuno.

I primi giorni le maestre hanno attivato un padlet cioè una piattaforma digitale dove mettevano i compiti e noi potevamo caricarci dei contributi.

Lunedì abbiamo avuto la nostra prima video lezione dove la maestra ci ha spiegato cosa avremmo fatto nella settimana.

Nelle prossime video lezioni saremo divisi in due gruppi da dodici, questo un po’ mi dispiace perché così non posso vedere le mie amiche che stanno nell’altro gruppo.

La scoperta che ho fatto è che la scuola mi manca tantissimo e anche se le video lezioni sono utili e innovative non sostituiranno mai la bellezza di andare in classe e imparare tante cose nuove con le tue maestre.

18 marzo 2020

Tommaso e Alberto

In questi giorni a casa mi sto rendendo conto della gravità di questo virus. All’inizio, lo avevo sottovalutato, ma ora, vedendo e sentendo quello che sta succedendo, ne sto capendo le vere problematiche.  Anche se le scuole sono chiuse, grazie alle importanti indicazioni on line delle mie Maestre, sto cercando di impiegare al meglio il mio tempo. La mia giornata inizia alle 9 di mattina quando mi sveglio e faccio colazione; successivamente faccio i compiti fino alle 11:30 e poi gioco a ping pong per 30 minuti. Pranziamo, ci riposiamo fina alle 14:30, poi continuiamo i compiti fino alle 16:30; quando abbiamo finito andiamo a giocare a calcio balilla. A volte facciamo delle web chiamate e con le Maestre o con i compagni di classe così non ci sentiamo soli. Spero che questa situazione si plachi al più presto, per poter riprendere la mia quotidianità, per rivedere tutti i miei amici, andare a scuola, poter andare magari al cinema e fare i giri in bici.

Viola

LA QUARANTENA DI VIOLA

In questi giorni Milano mi sembra sempre spenta.

E’ così brutto per me guardare dalla finestra e vedere delle belle o brutte giornate e poi vedere in strada una persona con la mascherina che esce di casa solo per portare a spasso il cane o quelle quattro macchine che probabilmente vanno al supermercato.

Vorrei così tanto poter uscire, non mi piace stare in casa, non perché non possa correre o saltare, perché quello lo faccio comunque anche se non potrei, ma mi manca Milano, la Milano in cui sono nata e cresciuta, la Milano con tanta gente sui marciapiedi con le macchine che sfrecciano in tutte le strade.

Io so che Milano ce la farà, distruggerà questo virus e dopo si alzerà ancora più forte. Io so che Milano ci riuscirà e lo farà presto, questo mi ripeto sempre perché è vero. Non guardo più il telegiornale, non voglio più sapere quello che succede perché solo a sentirlo mi viene da piangere.

Io so che negli ospedali ci sono degli eroi, delle persone che stanno sveglie notte e giorno per aiutare le persone e cancellare questa “macchia” che si allarga e che loro cercano di rimpicciolire. Prima di andare a dormire penso a loro: eroi in tutti i sensi che distruggeranno questo mostro.

Poi sono preoccupata per i miei nonni che sono in un paesino piccolo nella provincia di Bergamo, perché la mia mamma quando legge il giornale di Bergamo online lo fa ad alta voce e su quel giornale di notizie tanto positive non ce ne sono almeno per quel che sento. Sono preoccupata per i miei nonni che non ci ascoltano e continuano a lavorare nella loro azienda; non sono giovanissimi, il mio nonno può ammalarsi visto che entra in contatto con altre persone e poi lui ha qualche problemino di salute anche se non troppo grave. Siamo riuscite a fargli mettere la mascherina ed è stata una grande impresa ma ce l’abbiamo fatta, ma a chiudere l’azienda non ci pensa nemmeno. Ma dopo tutto è un bergamasco a tutti gli effetti, testa bassa e lavora e poi non ascolta più nessuno e come dicono tutti i bergamaschi “sono come la polenta “. La polenta li rappresenta, la mangiano e sono come loro: hanno una crosta ruvida fuori e dentro sono dolci e teneri. Il nonno è veramente bergamasco, ce lo ha nel sangue e quindi ce lo ha anche mia mamma e in effetti si vede: non potete capire quanto lavora e neanche lei non si può far ragionare e forse anche io e i miei fratelli ce ne abbiamo un po’ nel sangue.

A tutto questo penso la sera prima di addormentarmi e penso ai miei amici che purtroppo non posso vedere.  Poi la mattina mi sveglio faccio un sorriso e non penso più a niente, solo a divertirmi e mi diverto un pò anche grazie alle maestre che ci propongono dei bellissimi lavoretti e qualche giorno organizzano delle video chiamate e posso rivedere tutti i miei compagni; in fondo non mi devo preoccupare ci sono tanti eroi a salvare Milano.

Camilla e Carolina

Siamo due sorelle Camilla e Carolina.

Frequentiamo le classi quarta A e quarta B.

Le nostre maestre ci hanno invitato a creare un elaborato dal titolo “I Giorni del Coronavirus”, per rappresentare questo momento molto difficile per tutti, che speriamo passi presto.

Ci è venuto in mente di comporre una canzone, sulle note di “Dov’è”, il brano che il gruppo Le Vibrazioni ha portato al Festival di San Remo e che ci piace tanto…

Ve la cantiamo in un video che potete vedere su questo link entro il 30 marzo, e trovate qui in allegato il testo, che speriamo vi piaccia.

Chissà cosa direbbero Le Vibrazioni se lo sentissero…..!

Vorremmo che portasse fortuna e facesse guarire tutte le persone ammalate…

Come dice il finale della nostra canzone, speriamo che il polline della primavera spazzi via tutto e che presto possiamo riabbracciare tutti insieme i nostri cari e i nostri amici…

Un saluto affettuoso, Camilla e Carolina.

Perché

Cerco di capire quello
che non so capire
fuori vola il virus Covid-19
con troppi contagiati
Chi sa poi dirmi quando tutto questo finirà…

Medici, infermieri,
operatori sanitari, tutti quanti insieme
per cercare di salvare
tantissimi ammalati
Dobbiamo tutti stare a casa per cercare di aiutarli..
Lavati le mani spesso
col sapone
non uscire
chiedimi qualsiasi cosa
basta che mi dici
perché, perché, perché, perché,
perché, perché, perché
la scuola non c’è non c’è non c’è non c’è
non c’è non c’è non c’è

Mi chiedo quand’è quel giorno che riaprirai
mi manca tutto questo
il giardino delle rose
dov’è
mi chiedo dov’è…
Cerco di sentire quello
che non so vedere
baci abbracci e coccole non li posso più dare

Mi manca il mio quartiere…
Ho voglia di vederti
mi puoi accontentare?
Chiedimi se sono fuori posto
chiusa in casa
chiedi tutto basta che qualcuno
mi risponda adesso
perché, perché, perché, perché,
perché, perché, perché
la scuola non c’è non c’è non c’è non c’è
non c’è non c’è non c’è

Mi chiedo quand’è quel giorno che riaprirai
mi manca tutto questo
la maestra
non so bene dov’è
mi chiedo dov’è…

E rimango già qui, rimango così…

E mi manchi tu…

Ho una clessidra ferma al posto del cuore
E un piano alto dove puoi vedere tutto
Rimango così, rimango così e
non ci penso più…

E allora chiedimi se sono fuori posto
chiusa in casa

senza uscire

basta che qualcuno mi risponda adesso
perché, perché, perché, perché,
perché, perché, perché
la scuola non c’è non c’è non c’è non c’è
non c’è non c’è non c’è
Mi chiedo quand’è quel giorno che riaprirai
mi manca tutto questo
la maestra
non so bene dov’è
mi chiedo dov’è…

Cerco di capire

quello che non so capire

fuori vola polline

tra poco stiamo insieme…

Camilla e Carolina 

Chiara Caponecchi

Lettere dei consiglieri dei CdMRR ai tempi del covid 19. II

Continuano ad arrivare le lettere dei consiglieri che raccontano come stanno vivendo questo particolare periodo in cui tutte le abitudini sono cambiate, a partire dal modo così diverso di vivere le relazioni umane, il mondo della scuola.

Di seguito le lettere pervenute, tenuto conto che non tutti i file arrivati sono facilmente utilizzabili.

Pietro

Questo periodo non è un periodo facile per tutti, in particolare per me che sono un bambino molto attivo.

Non sono contento di stare chiuso in casa tutto il giorno e mi pesa molto non praticare gli sport a cui tengo tantissimo, in particolare calcio.

Per tenermi occupato, ho potenziato l’utilizzo del computer e degli strumenti di collaborazione a distanza (come Padlet) attraverso i quali i miei insegnanti ci hanno permesso di condividere i compiti, alcune foto e riflessioni.

Qualche volta gioco a tennis con papà liberando dai soprammobili una stanza e, nonostante la mamma non sia contenta, riesco a scaricarmi un pochino tramite “dritti” e “rovesci”.

Alla sera molto spesso tramite WhatsApp faccio delle lunghe videochiamate di gruppo con i miei amici e ci raccontiamo le cose che facciamo durante la giornata.

So che questo è un sacrificio per tutti ma spero finisca presto….e non vedo l’ora di tornare a correre a Milano con l’aria più pulita!

Clara

Durante questo lungo periodo in casa, non vedevamo l’ora di poterci muovere un po’ e prendere un po’ d’aria. Così ci siamo inventati un bellissimo campo da pallavolo nel cortile di casa.

Abbiamo preso un nastro di stoffa e lo abbiamo attaccato con lo scotch sui mattoni di un corridoio, poi, visto che non avevamo una palla da pallavolo, abbiamo usato un palloncino. Il gioco si è rivelato molto divertente, tanto divertente che è piaciuto anche ad altri bambini del condominio.

Adesso che non possiamo stare tutti insieme, ci diamo i turni per giocare ma io spero tanto che questo gioco potremo farlo per tutto l’anno e magari tutti insieme.

Sarebbe bello che in tutta la città i bambini potessero giocare nei cortili delle loro case!

Margherita 

Il marzo di quest’anno sta passando in modo diverso rispetto agli altri anni, l’arrivo del coronavirus qui in Italia sta cambiato la vita di tutti, Milano con il tempo è diventata sempre più vuota, noi bambini abbiamo smesso di andare a scuola, molti adulti lavorano da casa, i negozi hanno iniziato a chiudere e si può uscire di casa solo per andare a lavorare o per fare la spesa.

Stanno rimanendo aperti solo i supermercati (ma solo la parte del cibo) e le farmacie.

Quando tutto finirà la vita non sarà uguale a quella di prima, sì avrà più voglia di andare a scuola e di studiare e sì affronteranno nuovi problemi come questi con più coraggio e forza.

Anche se passo tutto la mia giornata a casa ho sempre qualcosa da fare, faccio i compiti e gioco, le maestre hanno creato una piattaforma su internet che si chiama weschool dove noi possiamo comunicare sia con i nostri compagni senza che le maestre lo sappiano, sia con tutti.

Attraverso quella piattaforma le maestre e i maestri ci mandano tantissimi compiti e noi poi possiamo chiedere qualcosa che non capiamo.

È stato davvero una bella idea!

In questo periodo Milano non è cambiata ma tutti quegli “appuntamenti” che si fissano alcune volte la sera sul balcone o a mezzogiorno credo che uniscano la gente che in questo periodo si trova in difficoltà.

Anonimo

In questi giorni mi annoio tanto perchè non posso uscire e quindi non posso  fare attività sportive per passare il tempo, non posso andare al cinema, non posso andare a teatro e non posso uscire a vedere le mie amiche.

Io, a casa mia, ho un terrazzo e quando non ce la faccio più a stare in casa vado lì dove almeno riesco un pò a stare fuori. Il mio terrazzo è anche abbastanza grande quindi devo dire che sono anche molto fortunata di avere un posto dove posso stare fuori senza problemi.

Alcune volte, anche a casa, riesco a cavarmela lo stesso, faccio ginnastica, ascolto la musica, guardo la tele e faccio i compiti. Però la cosa che odio di più di stare a casa è che non posso vedere la mia città e godermela come futura cittadina.

La prima volta che avevo sentito al telegiornale di questo virus che però c’era solo in Cina non avrei mai pensato che avrebbe potuto infettare tutta l’Italia e che saremmo dovuti stare tutti chiusi in casa. Quando però successe io rimasi allibita e stupita di quel fatto successo.

Appena ne avrò la possibilità uscirò e cercherò di capire al massimo come migliorare la nostra città. Credo però che questa situazione ci faccia imparare tante lezioni che ci serviranno anche a sviluppare la medicina e altre scoperte che faranno la storia della vita.

Andrea

Ciao a tutti, per me il Coronavirus serve a far riflettere su alcune cose che prima davamo per scontato e non ritenevamo importanti come un abbraccio o una stretta di mano.

Oggi invece siamo tutti uguali davanti a lui, abbiamo tutti la stessa paura, noi bambini, i grandi, un po’ di più i nonni, perché loro sono più indifesi ed hanno un sistema immunitario più debole.
Questo virus invisibile ci ha portato a pari livello ovvero che non c’è più ricco o povero.
Purtroppo però, alcune persone poco intelligenti si fanno prendere dalla noia ed escono di casa mettendo a rischio la vita propria e di tutti, nonostante il governo abbia deciso che si può uscire di casa solo per motivi validi e necessari.

Io in questi giorni mi sto rilassando in giardino giocando con papà a calcio, insieme abbiamo inventato un gioco bellissimo che è tipo il golf: praticamente abbiamo scavato una buca piena di foglie, penso che poi qualche talpa ci abbia dato una mano, e con una palla da calcio dobbiamo cercare di far centrare la buca con il pallone da una distanza di circa dieci metri. Papà mi batte sempre però.

Mi manca la scuola e mi mancano i miei compagni anche se a volte, grazie alla tecnologia, facciamo una videochiamata tutti insieme e partecipano addirittura gli insegnanti! È stato un momento bellissimo rivederci quasi tutti ognuno nella propria cameretta ma virtualmente vicinissimi. Penso che in ogni scuola gli insegnanti stiano mandando compiti da fare, in orari diversi e in giorni diversi e tutto questo per me è molto utile perché altrimenti quando torniamo a scuola ci siamo dimenticati tutto il programma scolastico.

Per me, la mia città è la mia città, non cambierà mai… anche se è brutto vedere un campo da calcio vuoto. Sì perché dal mio balcone vedo i campi da calcio di fronte e mi mancano le urla dei calciatori, nonostante non mi facevano dormire.

Quando questo maledetto  coronavirus se ne sarà andato, spero molto presto, vorrei che rimanesse l’ unico insegnamento ovvero l’importanza di un abbraccio o una stretta di mano o una semplicissima passeggiata all’aperto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lettere dei consiglieri dei CdMRR ai tempi del covid 19. I

Continuano ad arrivare le lettere dei consiglieri dei CdMRR, ai quali abbiamo proposto alcune riflessioni partendo da queste domande:

Quali soluzioni hanno adottato i vostri insegnanti? Le ritenete utili? Di cosa pensate di avere più bisogno? Avete fatto qualche nuova scoperta? Avete dei suggerimenti da dare ai vostri compagni, genitori, insegnanti, adulti in questo momento? È cambiata in qualche modo l’idea che avete del vostro quartiere, della città?

Di seguito i contributi che abbiamo ricevuto.

Matteo 

Vacanze forzate

Per colpa del COVID 19, anche detto CORONAVIRUS non stiamo andando a scuola.

Io sto quasi sempre a casa con mio padre, ma,quando deve andare, a lavorare vado in negozio da mia madre;  a casa dopo avere fatto i compiti mi diverto di più perché gioco con mia sorella Matilde mentre in negozio da mia madre non posso giocare.

La scuola, comunque, mi manca tantissimo perché preferisco seguire le lezioni dei professori e condividere le materie con i miei compagni.

Secondo me il COVID 19 è un’influenza più seria delle altre, con sintomi ben specifici tra cui febbre e difficoltà respiratorie.

Io credo che il problema sia diffuso anche in molti altri paesi nel mondo.

Per questo motivo io penso che le decisioni del governo siano giuste anche se un po’ pesanti da sopportare.

In questo modo si difendono tutte le persone soprattutto le più deboli e cioè anziani e malati.

Personalmente sono un po’ preoccupato ma ho anche molta fiducia nei ricercatori che sicuramente troveranno medicinali e vaccini per debellare questa epidemia.

Non condivido il panico di molte persone che hanno saccheggiato i supermercati per la paura di rimanere senza cibo.

Allo stesso modo trovo sia scandaloso il fatto che alcuni hanno tentato delle truffe approfittando della carenza di mascherine e disinfettanti.

Gaia 

Sto vivendo questo momento, con i miei compagni, con i miei amici, anche se lontani, ci vediamo con delle app, dobbiamo cercare di aiutare nel nostro piccolo qualcuno.

Ilaria 

Buongiorno, io sono Ilaria, consigliatrice, e volevo rispondere alle vostre domande per farvi sapere come passiamo le giornate a casa.

Le giornate le passo a fare i compiti e stare con la mia famiglia,a volte uso il telefono e faccio anche degli esperimenti per giocare.

Le mie maestre ci hanno mandato dei compiti per ogni settimana sul gruppo di classe,e noi gli stampiamo/facciamo sul libro. Credo che siano molto utili così che noi non ci dimentichiamo le lezioni fatte a scuola.

Il suggerimento che do ai miei compagni e adulti è quello di rimanere a casa il più possibile e evitare di andare in posti affollati. Bisogna anche lavarsi bene le mani!

Spero di rivederci ancora!

Buona giornata

Ilaria

Laura

quando dobbiamo andare a scuola sogniamo di stare a casa, a giocare, a dormire insomma facendo quello che vogliamo.

Beh questo nostro sogno si è realizzato, perchè vedendo la situazione è questo il nostro sogno, ma per me non è così io vorrei tornare a scuola sui banchi a lavorare piuttosto di stare in queste condizioni e forse, anzi ne sono sicura, che qualcuno non la pensa come me, solo perchè può stare a casa o perchè non può studiare, quel tipo di persona che la pensa così dovrebbe cambiare il modo di vedere la situazione. 🙃

Se guardi sottosopra cambia la prospettiva di vedere le cose.

Sayuri 

Ciao,

sono la consigliera Sayuri, io in questi giorni sto studiando e giocando con mio fratello.

io e la mia famiglia abbiamo pensato di proporre di mettere su rai scuola (canale 146) il programma didattico sottoforma di video su quel canale in modo tale che anche le famiglie senza abbastanza computer o senza computer possano anche loro studiare.   ciao ci vediamo presto.

Andrà tutto bene!!!

Christian 

Le giornate a casa sono particolarmente noiose…. per alcuni magari è bello perchè i loro genitori non li vedono mai per lavoro per altri magari è un’occasione per riposarsi perchè hanno una vita sacrificata…. alcuni invece vorrebbero solo stare con gli amici perciò si annoiano più degli altri.Per quanto riguarda le video lezioni,sono veramente comode a mio parere sia per gli orari ma anche per l’organizzazione, perchè scrivono tutto sulla piattaforma Edmodo che è organizzata molto bene. Non vado oltre un saluto a tutti e buona quarantena.

Giulia 

Molti mi chiedono come stia in questo momento, mi chiedono quali siano le mie angosce, i miei problemi, se stia bene senza la scuola oppure se la campanella alle 8 e 10 del mattino mi manchi un pochino.

Ciò che posso dire io é che, certo, una pausa mi ci voleva, ma i miei compagni, le mie professoresse, insomma, in generale tutta la mia scuola, mi mancano.

Nonostante la fatica di dovermi svegliare tutti i giorni alle 6 del mattino per riuscire ad arrivare puntuale alle lezioni, tutto quello che questo istituto mi ha dato finora é stato fondamentale per farmi crescere, ad esempio, per farmi capire che, se una cosa nonmi va bene, non é per forza sbagliata, magari basta solo guardarla da un altro punto di vista.

Nonostante la fatica, quindi rifarei un miliardo di volte la scelta per questa scuola e per il percorso che mi ha consentito di seguire.

Certo, ora comunque stiamo svolgendo lezioni virtuali e il sostegno delle prof, nel caso di bisogno, non ci manca mai, i progetti sono tanti e belli, ma viverli in prima persona con davanti una professoressa che ti parla é davvero tutta un’altra cosa.

Mi sono accorta che il calore di una spiegazione “dal vivo” é un bene prezioso, inestimabile.

Sì, mi sto stancando a casa, voglio tornare a scuola più carica di prima. Capisco che, data la situazione, questo mio desiderio sia al momento impossibile e allora voglio dire grazie per tutto quello che i professori, gli educatori, il rettore, ma in generale tutti coloro che lavorano nella scuola, stanno facendo per noi alunni cosicché che la lontananza si avverta ma sia più sopportabile.

Concludendo, vorrei anche dire, però, che questa esperienza mi sta insegnando molto perché mi ha fatto capire che la scuola non è solo la mia seconda casa, è una parte importantissima e fondamentale della mia vita quotidiana, alla quale è affidato il compito prezioso di farmi capire chi sono e di aiutarmi a costruire chi saró.

Federico 

Buongiorno, questi sono 3 riflessioni che ho scritto in questi giorni di quarantena. Mi spiace proprio di non poter continuare -per ora- questo bellissimo progetto. Grazie intanto e a presto…spero.

L’orologio, giorno dopo giorno, segna il tempo. I secondi regolano la nostra esistenza, soprattutto in una città come Milano sempre di corsa. In questi giorni sospesi capiamo che tutto ciò che facciamo non è per sempre. Le nostre consuetudini, quello che ci sembra più sicuro può cambiare. Il ticchettio continua però senza fermarsi mai. Mi sorprende vedere l’orologio segnare le ore come tutti gli altri giorni.
In queste giornate, non sembra un tempo diverso, intermedio, sospeso, di attesa, quasi inverosimile?

Caro zaino, mi sembri così vuoto, così sciupato, così stanco. Mi dispiace proprio vederti in queste condizioni. Non ti divertirai in questo mese, zainetto mio, ma non preoccuparti, quando la scuola riprenderà ci rifaremo. Non apro più le tue cerniere, non ti tiro più, insomma, in questo strano periodo che racconteremo ai nostri figli, ai nostri nipoti, e che viviamo come una strana avventura, anche tu devi sentirti un po’ come Indiana Jones e combattere per farti colmare di libri il prima possibile. Vedrai che tutto si aggiusterà. Tu ingrasserai e ti riempirai e continuerai a farmi sbuffare quando faccio le scale (il tuo passatempo preferito).

Cosa vi manca più di tutto della vita “normale”?

Grazie, è quello che vorrei dire ai medici, agli infermieri, ai ricercatori che in questi giorni stanno lavorando come matti per salvare vite umane, senza demoralizzarsi mai, senza dirsi sconfitti con pazienza e passione. Un grazie di cuore a tutti coloro che cercano di combattere il virus che sta distruggendo la nostra società e le nostre sicurezze, che usano tutto il coraggio per aiutare gli altri. Grazie a coloro che in questo momento aiutano i più fragili, a chi lotta per salvare vite umane, a chi si adopera per garantirci qualche ora di lezione utile per non sentirsi così soli. Grazie agli infermieri, che ci danno una mano, conforto, ai ricercatori, che chiusi in laboratorio sconfiggono le malattie e ai grandissimi medici in prima linea. Ho 12 anni e il mio sogno è  quello di aiutare in qualche modo le persone. Mi piacerebbe diventare un dottore, in particolare cardiologo, ma visto ciò che sta accadendo in questo periodo, anche virologia sarebbe una specializzazione interessante. Mi affascina moltissimo il lavoro dei ricercatori. Ho letto un libro, “Il cacciatore di sogni”. Parla di Albert Sabin, il genio che sconfisse la poliomielite e scelse di non brevettare il vaccino in modo che tutti i bambini potessero averlo gratuitamente. Questo scienziato è diventato il mio idolo e spero che presto un altro grande scienziato regali a tutti noi il vaccino per sconfiggere questo orribile virus.

Francesco

In questi giorni mi sveglio più tardi e al mattino faccio i compiti. Il pomeriggio di solito me lo tengo libero per giocare, leggere, fare qualcosa con la mia famiglia. I miei insegnanti tramite una piattaforma mi mandano i compiti che ad una certa scadenza devo poi consegnare. Mi sembra un buon metodo per tenerci allenati e imparare nuove lezioni. Mi piacerebbe condividere più tempo a chiacchierare con i mei amici vedendoli in video. Questo isolamento mi ha fatto scoprire il divertimento di giocare con la mia famiglia riunita e sempre insieme. Il quartiere è sempre uguale solo molto più silenzioso e con pochissime persone. Stare a casa è bello quando lo puoi scegliere. Non vedo l’ora di poter uscire a respirare un po’ di aria fresca come una volta

 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento a Palazzo Marino

I Consigli dei Ragazzi e delle Ragazze alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale

Il 12 dicembre, una delegazione di 18 consiglieri dei 9 Consigli di Municipio dei Ragazzi e delle Ragazze, accompagnati da Maurizio Murino e Alessandra Rampani, hanno partecipato alla seduta straordinaria del Consiglio comunale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La riunione è stata convocata in occasione del 5o° anniversario della strage di piazza Fontana.

I ragazzi hanno potuto approfondire, attraverso le toccanti parole del Capo dello Stato, del Sindaco di Milano, del Presidente del Consiglio comunale e del rappresentate dell’Associazione vittime della strage, la conoscenza di un avvenimento che ha segnato la storia non solo di Milano, ma di tutta l’Italia. La strage di piazza Fontana segna l’inizio di quella che è stata chiamata la “strategia

I ragazzi e i loro compagni a scuola hanno così trovato l’occasione per riflettere sull’importanza della conoscenza della storia recente e accendere una scintilla ulteriore di impegno verso una società democratica: ricordare aiuta a non ripetere certi avvenimenti drammatici, come sostiene Viola, la consigliera del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze del Municipio 2 intervista la sera dell’incontro durante la trasmissione di Radio Rai 2, Caterpillar.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento a Palazzo Marino

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento a Palazzo Marino

partecipando si impara 2

Partecipando si impara. Partecipazione, autonomia, socialità dei bambini e dei ragazzi milanesi.

Presso il Teatro per l’Infanzia e l’Adolescenza, in via Bovio 5, il 22 novembre a partire dalle 9.30, si terrà un convegno a cui parteciperanno i consiglieri dei 9 Consigli di Municipio dei Ragazzi e delle Ragazze (CdMRR) attivi a Milano.

I ragazzi, in un percorso che si snoda in 8 laboratori ideati a partire dai temi più importanti sollevati dai consiglieri, esprimeranno la loro prospettiva in un confronto con gli adulti presenti: consiglieri municipali e comunali, insegnanti, referenti dei Municipi.

Sarà presente la Vice Sindaco Anna Scavuzzo che parteciperà attivamente e traccerà le conclusioni del convegno che apriranno un anno di confronti per delineare il futuro del progetto ConsigliaMI e dei CdMRR.

Tra gli strumenti di lavoro alcuni video e un cortometraggio realizzato da Martina Parenti e Massimo D’Anolfi. Ma anche Converation Cafè e musica.

PROGRAMMA_A5 (1)

Riunione del CdM2RR. 13 novembre ore 9.30

Il giorno 13 novembre 2017 alle 9.30 si riunisce il Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze del Municipio 2.

Si tratta della prima riunione dell’a.s. 2017-2018. Per i nuovi consiglieri appena eletti, sarà l’occasione per conoscere i consiglieri dello scorso anno e iniziare a parlare delle tematiche e delle proposte da presentare ai consiglieri municipali e comunali.

CONVOCAZIONE 13.11.17

idea progettuale di riqualificazione del cortile scolastico

Riunione del CdM2RR 31 maggio 2017

Il 31 maggio alle ore 10 presso la sala consiliare del Municipio 2, si terrà l’incontro del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze. Parteciperà il Vicesindaco Anna Scavuzzo. I consiglieri presenteranno le idee progettuali di riqualificazione “dal basso” della scuola.

idea progettuale di riqualificazione del cortile scolastico

idea progettuale di riqualificazione del cortile scolastico