Veronica Papadia

Lettere dei consiglieri del CdMRR ai tempi del Covid 19. X

Continuano ad arrivare lettere dai Municipi da parte dei ragazzi.

Dal Municipio 7 i consiglieri del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze indirizzano le loro lettere al Sindaco Sala.

Caro sindaco Sala,

mi chiamo Jacopo, ho 11 anni e faccio parte del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze di Municipio 7.

Lunedì ci siamo ritrovati per discutere della situazione di noi ragazzi, di tutto ciò che è cambiato nella nostra vita e di tutto ciò che cambierà, perciò ci hanno detto di scriverle una lettera scrivendole dei nostri consigli su come migliorare la nostra città dopo questo periodo… allora eccomi qua, a scriverle…

Innanzitutto, secondo me, questa sarebbe l’occasione per cambiare i banchi e dotarli di barriere di plexiglass, così, in caso di epidemia, si possono tirare su e continuare ad andare a scuola…

Secondo me, in questo periodo, abbiamo imparato tante cose e, una di queste, è che non è impossibile lavorare con mezzi digitali, io ne approfitterei per dotare ogni banco di un pc, con i libri digitali preinstallati e con altre applicazioni, come Word, PowerPoint ed Excel che servono molto, anche, ad esempio, per le presentazioni o per prendere appunti in classe… Non è necessario che ci sia la connessione internet, magari se ce ne è bisogno la professoressa la attiva e viene utilizzata, ma da soli è impossibile usarla…

Così, oltre ad essere più comodi ed avere più possibilità di istruzione, si risparmia su tutta la carta che viene utilizzata per fare i libri: un pc al posto dei 23 libri a testa che abbiamo…

Ho pensato anche che forse sarà molto costoso, ma in caso di problemi di budget si potrebbero riutilizzare tutte le scrivanie ed i pc fissi che le aziende stanno ormai smaltendo per lo smart working, così le aziende non pagano le spese di smaltimento delle scrivanie, ma quelle dei banchi che sono anche più piccoli, le scuole ci guadagnano un sistema di istruzione molto più funzionante e moderno, gli alunni guadagnano cartelle molto meno pesanti e l’ambiente ci ricava molta meno carta buttata!!!

Anche se non tutto verrà soddisfatto o verrà soddisfatto in maniera diversa, la ringrazio molto per aver utilizzato qualche minuto del suo tempo per leggere questa mia lettera.

Cordiali saluti,

Jacopo

Egregio sindaco di Milano, le scrivo questa lettera per parlarle di questa grave situazione e forse darle anche dei consigli. Il covid-19 ha cambiato le vite di tutta la gente. Circa due mesi fa ci fu imposto di stare a casa in quarantena. Ma molta gente usciva, quindi il contagio si diffuse in tutta Italia. Ma ora vorrei parlarle di noi ragazzi e di come farci ripartire. L’altro ieri, lunedì 4 maggio, siamo entrati nella fase due e in un certo senso l’Italia è ripartita. Ma ancora una volta la gente uscì senza sapere che eravamo ancora in pericolo. A me sembra che l’unica fascia di età non interessata in questa pandemia siano i ragazzi. Infatti i ragazzi, come me, hanno iniziato a studiare e a interessarsi solo ed esclusivamente a stare a casa e a studiare ovviamente. Secondo me abbiamo fatto la cosa giusta, ma il non essere interpellati è molto brutto, è come sottovalutarci. Quindi secondo me si dovrebbero organizzare campagne anti-covid-19 per ragazzi o anche riunioni. Noi, consiglieri dei ragazzi e delle ragazze della scuola, domani ne abbiamo una e discuteremo su come far ripartire Milano. In questo modo ci sentiamo utili. Ma noi vorremmo che queste riunioni-assemblee non fossero rivolte solo a noi di Milano ma in tutta Italia. Forse le nostre richieste non saranno accettate, ma spero comunque che questo messaggio per lo più di speranza le sia piaciuto.

Hiba

Buongiorno Signor Sindaco,

sono Federico e gli scrivo perché vorrei darle qualche consiglio per ripartire da questa noiosissima quarantena.  Io faccio parte del consiglio comunale del municipio sette e dopo esserci riuniti in chiamata abbiamo capito che è il momento per far riprendere piano piano le attività di tutti.

Certo è anche molto importante che non escano tutti di colpo infatti avevamo pensato che ogni una o due settimane si incominci a far ripartire un certo numero di attività.

Noi avevamo pure pensato di continuare a tenere le mascherine fino a quando non ci saranno zero contagi in Lombardia e continuare a tenere chiuse le vie di comunicazione con le altre regioni fino a quando non ci saranno zero contagi in tutta Italia.

Arrivederci signor sindaco e spero che questi consigli saranno utili per tutta Milano per mettere fine a questa quarantena e sconfiggere il coronavirus.

Federico

Cliccando il link sottostante potrete accedere al cartellone di poesie e immagini elaborato dai ragazzi del Municipio 6.

Poesie ai nostri tempi Preferisco.._

Ancora dal Municipio 6 questo lavoro collettivo:

La nostra salute è buona, ma il nostro stato d’animo è ansioso perché questo virus ci potrebbe far ammalare e non farci stare tanto bene o addirittura ucciderci. Stiamo collassando su noi stessi. Con i nostri professori ci siamo organizzati facendo video lezioni su piattaforme e loro ci assegnano i compiti tramite il registro elettronico.
La nostra vita è cambiata moltissimo perché prima eravamo più liberi, mentre adesso siamo sempre in casa e non si può più uscire; prima ciò che facevamo era alzarci per andare a scuola la mattina, mentre adesso ci alziamo la mattina e seguiamo le video lezioni, quindi non ci sono più i nostri compagni, adesso il nostro rapporto è più distaccato, non possiamo più confrontarci tra di noi e siamo tutti distanti. Prima il necessario per andare a scuola erano la cartella, i libri, l’astuccio, il diario, il minibook, mentre adesso la connessione internet, il computer o il cellulare.
Non ci piace la scuola a distanza, perché non è bello non vedersi, non fare più la ricreazione tutti insieme, seguire la lezione tutti insieme, ma se dovessimo per forza trovare dei vantaggi nella didattica a distanza potremmo dire che in questo momento il nostro modo di imparare è diventato più interattivo rispetto a quando andavamo a scuola: spesso non avevamo a disposizione mezzi tecnologici ma soltanto una lavagna nera.
Nel tempo libero cerchiamo di impegnarci e tenerci occupati perché la “necessità aguzza l’ingegno” e ciò significa che anche in questi giorni stiamo cercando sempre modi diversi per non passare la giornata in modo monotono (fare un puzzle, CUCINARE, PULIRE, DISEGNARE, ECC….) ma in generale le giornate ci sembrano ripetitive, nulla distingue una giornata dall’altra. Alcuni di noi ne stanno approfittando per conoscere meglio la nostra famiglia, per esempio passare più tempo in compagnia di una sorella. Parlando con i nostri compagni, alcuni dicono che non stanno male a casa, mentre altri che stanno impazzendo perché non sanno cosa fare, ma si potrebbe approfittare di questo tempo per trovare nuovi hobby o fare nuove scoperte.
In questi giorni cerchiamo anche di non utilizzare il telefono nel tempo libero e di osservare ciò che abbiamo attorno, per esempio una di noi non si era mai accorta di avere davanti casa un albero gigante e il motivo è che si spende troppo tempo davanti ad uno schermo e ciò danneggia la vista.
Pensiamo che i nostri condomini non siano mai stati così silenziosi e totalmente senza vita come adesso, riusciamo perfino a sentire gli uccellini che cinguettano, in alcuni nostri complessi è addirittura vietato sostare in prossimità degli ingressi però a furia di vivere costantemente in questo silenzio ci mancano anche i rumori più sgradevoli che provenivano dal nostro condominio o dal quartiere.

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