LORENZO

Lettere dei consiglieri del CdMRR ai tempi del Covid 19. VIII

Claudia

Diario della Quarantena

Dopo oltre un mese costretta a rimanere in casa sono un po’ preoccupata e mi chiedo se si uscirà prima o poi. Il governo rimanda sempre dicendo tante date, 3 aprile, 13 aprile, 3 maggio…   ma chissà quando finirà tutto ciò, e se si rivivrà la vita normale. Sento la mancanza dei miei amici, i pranzi fuori con loro, uscire a divertirmi ecc.. ma soprattutto dei miei nonni. Quando pranziamo tutti insieme, però, sono serena perché fortunatamente nessuno della mia famiglia sta male. Un altro lato positivo è che durante il giorno ho molti meno orari da rispettare e questo rende le mie giornate più tranquille. All’inizio preferivo andare a scuola, in classe, ma ora che mi sono abituata alle lezioni online, le preferisco molto di più perché sono comoda sul letto invece di essere seduta su una sedia per molte ore. Fare lezioni online ha anche lo svantaggio che, se c’è una connessione lenta, non si riesce a fare lezione. Ormai, comunque, siamo riusciti ad organizzarci a fare i compiti, e a seguire le lezioni in questo modo con i nostri professori ed è importante per proseguire con il programma e soprattutto mantenere il contatto con la scuola. Questo periodo in cui non si può uscire di casa è molto prezioso per evitare l’aumento continuo del contagio, ma spero che presto potrò uscire all’aperto con i miei amici e andare a trovare i miei nonni.

Lorenzo

LORENZO

Noran

Io sono la consigliera Noran e ho voluto rispondere alla vostra email

1) Passo la giornata a fare varie videolezione ed a fare hobby misti

2) I miei insegnanti hanno deciso di fare videolezione ogni giorno,secondo me sono molto utili per continuare l’anno finendo tutto il programma

3) Ho bisogno di avere la mia classe accanto in questo periodo, Ho fatto una scoperta cioè che la mia classe è essenziale nella mia vita

4) Suggerisco di restare accanto alle persone più care

5) Non è cambiata l’idea che ho del mio quartiere. Noto che nel mio quartiere le persone sono rispettose e stanno a casa

Buona serata

Consigliera Noran

Laura

Come passate le giornate a casa?

A casa di solito mi sveglio in base all’orario delle videolezioni, solitamente un’ora prima. La maggior parte della giornata la passo davanti al computer o per le lezioni o per i compiti, il resto del tempo faccio esercizio fisico, guardo la televisione, gioco con i miei fratelli o leggo. La sera ultimamente dopo cena guardiamo un film insieme. Mio padre lavora quasi tutto il giorno, i miei fratelli o fanno i compiti o giocano e mia madre aiuta con i compiti e fa le faccende di casa, a volte aiutata da papà.

Quali soluzioni hanno adottato i vostri insegnanti? Le ritenete utili?

La maggior parte dei miei insegnanti fa le videolezioni in cui spiegano e alla fine assegnano i compiti via classroom. I professori che non ne hanno la possibilità o preferiscono utilizzare un altro metodo mandano i PowerPoint con le spiegazioni e poi assegnano i compiti. Sinceramente li trovo utili entrambi, ormai mi sono adattata e non ho problemi a seguire le consegne. Penso che anche in questo momento di difficoltà, comunque, stiamo dando il meglio per poter andare avanti come se fossimo a scuola.

Di cosa pensate di avere più bisogno?

Le cose che forse più mi mancano sono andare a scuola, incontrarmi con i parenti e fare gli allenamenti con le mie compagne. Mi manca lo sfogo nello sport, le feste di compleanno dei cugini e il poter chiacchierare durante l’intervallo, anche se so benissimo che in questo momento nessuna di queste cose può essere soddisfatta. Oltre a ciò non penso che mi manchi qualcosa in particolare e oggettivo.

Avete dei suggerimenti da dare ai vostri compagni, genitori, insegnanti, adulti in questo momento?

Sicuramente un suggerimento da dare a tutti e che ormai si ripete ovunque è di rimanere a casa, non prendere sotto gamba questa situazione ed evitare contatti con persone esterne. Per i compagni consiglio di impegnarsi sempre di più, avere sempre l’idea di essere a scuola, rimanere concentrati sul percorso che si sta affrontando.

Emma

DALL’ALTRA PARTE DEL VETRO

Dall’altra parte del vetro vedo una bambina che litiga con la sua mamma. Dall’altra parte del vetro vedo mia nonna che riposa costretta a stare chiusa in casa. Dall’altra parte del vetro vedo dei bambini che giocano a calcio, sì ma solo sulla Wii. Dall’altra parte del vetro vedo una coppia che piange. Dall’altra parte del vetro vedo un bambino che dorme mentre il mondo crolla sopra di lui. Dall’altra parte del vetro vedo persone che vorrebbero mettere fine alla loro esistenza. Dall’altra parte del vetro vedo la mamma di un paziente in terapia intensiva che piange. Dall’altra parte del vetro vedo degli agenti di polizia che non possono rimanere a casa rischiando così la loro vita. Dall’altra parte del vetro vedo un signore che maledice la Cina e il suo popolo, incolpando loro di tutto questo. Dall’altra parte del vetro vedo un bambino: un bambino come me, ma con la pelle scura che soffre più di quanto soffra io e che rischia più di quanto rischi io. Però non è finita: dall’altra parte del vetro vedo quella mamma che comprende fin troppo bene sua figlia; e qui nacque la pace. Dall’altra parte del vetro vedo mio padre, che mentre la nonna riposa sistema le faccende che avrebbe dovuto fare lei; e qui nacque la solidarietà. Dall’ altra parte del vetro vedo quei bambini che si inventano dei giochi con la loro testa, non solo con un computer; e qui nacque l’ingegno. Dall’altra parte del vetro vedo quella coppia che, mentre piange, si sostiene a vicenda; e qui nacque l’amore vero. Dall’ altra parte del vetro vedo quel bambino che dorme serenamente per non far preoccupare ulteriormente i genitori; e qui nacque un pensiero gentile. Dall’altra parte del vetro vedo gente che aiuta quelle persone che vorrebbero solo dire “basta”; e qui nacque l’unione. Dall’altra parte del vetro vedo il figlio di quella donna che piange, che lotta per rimanere in questo mondo che cerca di piegarci; e qui nacque la vita. Dall’altra parte del vetro vedo quegli agenti di polizia che devono per forza sacrificarsi per noi, e decidono di farlo col sorriso; e qui nacquero le belle persone. Dall’altra parte del vetro vedo un bimbo cinese che compatisce quell’uomo tanto furioso; e qui nacque la comprensione. Dall’altra parte del vetro vedo quel bambino di colore che soffre più di me, che combatte e non piange come immeritatamente faccio io; e qui nacque la resilienza, uno spirito che deve ispirarci tutti. Quello che vedo dall’altra parte del vetro non è un’Italia unità, è un mondo unito. Dall’altra parte di questo maledetto confine trasparente vedo gente che soffre e gente che reagisce, vedo gente che rischia tutto per degli sconosciuti, vedo gente che cerca di dare la colpa a degli innocenti e vedo quest’ultimi che perdonano, vedo
dei medici provenienti da tutto il mondo che, potendo scegliere, hanno deciso di venire ad aiutarci; e qui nacquero degli eroi. Dall’altra parte del vetro non riesco a vedere altro che la forza di volontà dei dottori, infermieri, pazienti e i loro parenti. Questo è quello che vedo dalla mia finestra, questo è quello che c’è dall’altra parte del vetro. E io, una inerme e insignificante ragazzina che vi parla da questa parte del vetro, volevo solo ringraziare tutti quelli che ci aiutano e che restano vivi a ogni costo, grazie siete degli eroi, siete i nostri eroi, siete i miei eroi! GRAZIE.

Ettore

Consigliami - Grazie sanitari - Ettore_page-0001 (1)

Luca

ConsigliaMI (1)_page-0001ConsigliaMI (1)_page-0002ConsigliaMI (1)_page-0003

No Comments

Post a Comment