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Caro zaino ti scrivo……….. La scuola immaginata dai bambini e dai ragazzi

Uno dei tanti modi creati dai bambini e dai ragazzi per parlare della scuola durante il periodo di lockdown è stato quello di Federico che la racconta attraverso una lettera rivolta al suo zaino:

Caro zaino, mi sembri così vuoto, così sciupato, così stanco. Mi dispiace proprio vederti in queste condizioni. Non ti divertirai in questo mese, zainetto mio, ma non preoccuparti, quando la scuola riprenderà ci rifaremo. Non apro più le tue cerniere, non ti tiro più, insomma, in questo strano periodo che racconteremo ai nostri figli, ai nostri nipoti, e che viviamo come una strana avventura, anche tu devi sentirti un po’ come Indiana Jones e combattere per farti colmare di libri il prima possibile. Vedrai che tutto si aggiusterà. Tu ingrasserai e ti riempirai e continuerai a farmi sbuffare quando faccio le scale (il tuo passatempo preferito) [Federico].

Forse Federico pensa a se stesso quando parla del suo zaino, della stanchezza provata in un periodo in cui ha dovuto rinunciare ad una vita piena come quella che stava vivendo prima del 10 marzo. La stanchezza, la mancanza di socialità e di libertà sono alcuni dei tratti che hanno caratterizzato i racconti dei bambini e dei ragazzi. L’invito a loro rivolto, in particolare a quelli coinvolti nel progetto ConsigliaMI, di scrivere, partecipare agli incontri dei Consigli dei Ragazzi e delle Ragazze e alle Commissioni Consiliari del Comune, appositamente convocate per ascoltarli, ha avuto un importante successo, dimostrando l’urgenza per i bambini e i ragazzi, di esprimersi e di essere ascoltati in un periodo così difficile e particolare come quello appena trascorso.

I materiali ricevuti, i verbali degli incontri, sono stati l’occasione per elaborare un documento sulla scuola che racconta il punto di vista dei bambini e dei ragazzi e rappresenta una base, un contributo per ricostruire la scuola del prossimo anno.

Da qui è importante ripartire per restituire ai più giovani ciò che questi mesi di emergenza hanno sottratto loro in termini di socialità e di crescita. Non solo. E’ importante restituire ai bambini e ai ragazzi quelle opportunità di partecipazione non sempre curate con la dovuta attenzione da parte degli adulti.

Dai materiali elaborati abbiamo sottolineato due aspetti che abbiamo ritenuto particolarmente significativi per un progetto di una Scuola Nuova aperta alla città: la partecipazione e l’autonomia di movimento dei bambini e dei ragazzi. Due temi che potrebbero caratterizzare la ripresa in una città come Milano aperta al cambiamento e ricca di opportunità e risorse.

Qui sotto trovate il link per accedere al documento sulla scuola. Buona lettura!

Caro zaino ti scrivo

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COME IMMAGINANO I CONSIGLIERI DEI CDMRR LA SCUOLA DEL FUTURO: PROPOSTE E RIFLESSIONI

Da quando avevamo lanciato, ai primi di marzo, l’invito ai bambini e ai ragazzi di scrivere le lettere da pubblicare su questo sito web e sulla pagina FB del gruppo ConsigliaMI, sono arrivate tantissime mail e disegni che abbiamo pubblicato, rendendo visibile il pensiero dei bambini e dei ragazzi.

Quelle lettere hanno raccontato come i bambini e i ragazzi hanno vissuto questo lungo periodo di quarantena.

Ora vorremmo fare un passo in avanti, già iniziato negli incontri di Consiglio con i ragazzi e con l’audizione dei consiglieri dei CdMRR nelle Commissioni congiunte Educazione, Innovazione, Pari Opportunità del Comune di Milano. Abbiamo chiesto ai bambini e ai ragazzi di esprime il loro punto di vista originale, le loro proposte su due temi in particolare: quello della scuola e quello del tempo libero. Sono tematiche che rimandano a due importanti diritti sanciti dagli articoli 28, 29 e 31 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, particolarmente toccati in questo periodo di emergenza sanitaria.

 

Le scuole chiuse sono una ferita per tutti, manca una dimensione sociale fondamentale […] come sarà il mondo di domani dipenderà in grande misura da voi, studenti di oggi, dalla vostra capacità di immaginarlo, progettarlo, viverlo. [Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica].

 

Immaginare e progettare il mondo di domani, a partire dalla scuola, è per i bambini e i ragazzi un diritto e un dovere a cui deve corrispondere il dovere degli adulti di ascoltarli e di recepire le loro istanze per un cambiamento collettivo della scuola. Finora i bambini e i ragazzi hanno dimostrato e stanno dimostrando una grande responsabilità e un costante impegno: ci auguriamo, e abbiamo fiducia, che anche gli adulti che hanno la responsabilità politica del cambiamento siano all’altezza e valorizzino il contributo dei cittadini più giovani.

Intanto iniziano ad arrivare le prime lettere. Ecco quella di Matteo, qui di seguito.

 

Dopo circa tre mesi di quarantena e di isolamento, in cui ho fatto lezioni via Internet da casa, posso affermare che la didattica a distanza non mi è piaciuta assolutamente perché mi sono sentito solo senza i miei compagni, senza il calore, l’empatia e lo sguardo delle mie maestre, senza l’affiatamento e la complicità che c’è in classe. Inoltre a casa ci sono troppe distrazioni e non riesco a mantenere la concentrazione. Vedere solo i visi dei miei amici lontani e sentire le loro voci attraverso le piattaforme virtuali non ha riempito la mia solitudine perché spesso la connessione ha giocato brutti scherzi, escludendomi dal gruppo.
A Settembre riprenderà la scuola e sono molto preoccupato al pensiero di ritrovarmi in una classe stipata di banchi e di bambini, di fare ricreazione nei corridoi affollati di compagni giocosi, di ammassarsi verso l’uscita al suono della campanella di fine giornata. Tutta l’allegria, l’energia e la vitalità che caratterizzano le scuole ora sono pericolosamente inaccettabili dopo l’esperienza della pandemia.

Penso che le proposte di dividere le classi e fare lezione in parte a scuola e in parte da casa, oppure al mattino o al pomeriggio creino molti problemi organizzativi sia agli insegnanti che ai genitori, soprattutto a quelli che lavorano e che non hanno la possibilità di accudire i figli, lasciandoli soli a casa. Vorrei quindi a settembre ritrovare in classe tutti i miei compagni e fare lezione con orari normali, ovviamente osservando regole precise di distanziamento tra i banchi e di sanificazione quotidiana delle aule. Potremmo presentarci a scuola con il capo coperto da caschi trasparenti e traspiranti, con il gel igienizzante sempre presente su ogni banco per essere protetti, disinfettati e così non correre rischi.
Le lezioni si potrebbero tenere anche all’aperto nelle strutture scolastiche che godono di ampie parti esterne o di giardini esclusivi o giardini pubblici nelle vicinanze, ma il problema sorgerebbe nelle giornate invernali o di brutto tempo. Propongo quindi di rendere utilizzabili tutti gli spazi comuni degli edifici scolastici, di allestire zone didattiche, separabili tra loro con pareti mobili, nelle palestre, negli auditorium, negli atrii, nei corridoi e nei locali mensa.
Per le classi che fanno un orario a tempo pieno consiglio di permettere agli alunni di portarsi il cibo da  casa, consumandolo sul proprio banco per evitare l’assembramento e la confusione dei refettori.
Il mio sogno è quello che a Settembre il maledetto Coronavirus sia stato sconfitto e non faccia più paura e che sia stato trovato un vaccino che ci renda forti e ci permetta di ritornare alla vita normale.
Tengo le dita incrociate!
Ecco il progetto del casco protettivo

Matteo

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Anonimo (scuola Primaria)

E’ ora che i grandi pensino a noi bambini. Ci hanno dimenticato! Non hanno organizzato niente per noi nè nella scuola (i miei libri sono ancora a scuola) nè per giocare.

Quando la scuola verrà riaperta sarà diversa, nel senso che le lezioni saranno a rotazione, cioè solo alcune classi per un paio di giorni. Solo al mattino oppure al pomeriggio. E così si mangia a casa che è meglio!

I banchi in classe vanno separati come quando facciamo le verifiche.

Nel mio tempo libero spero di poter giocare con i miei amici, a distanza certo, ad esempio a frisbee.

Nel giardino della nostra scuola si potrebbe costruire una casetta di legno dove fare lezione.

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ConsigliaMI e Scuole

Da cinque anni il progetto ConsigliaMI, dopo l’esperienza di “Ragazzi in zona”, è entrato nelle scuole accompagnato dai facilitatori, psicologi, psicoterapeuti, educatori e sociologi che formano l’Equipe di progetto di Spaziopensiero Onlus.

Nel corso di questi cinque anni il numero delle scuole che hanno aderito si è mantenuto su una media intorno a 65 scuole tra primarie e secondarie di primo grado. Il numero dei ragazzi annualmente coinvolti e di circa 7000. I quasi 300 consiglieri infatti coinvolgono i loro compagni nelle scuole, attraverso le singole classi o tramite i parlamentini scolastici (in particolare nella secondaria). Questa attività è possibile grazie al lavoro costante e alla disponibilità delle/degli oltre 100 insegnanti che supportano il progetto, lavorando nelle classi, partecipando ai Tavoli di Coordinamento Municipale insieme ai professionisti di Spaziopensiero e ai referenti politici e tecnici dei Municipi (Presidenti di Municipio, Assessori, Consiglieri, Direttori e Funzionari), partecipando alle diverse iniziative cittadine che abbiamo realizzato insieme a tutti i CdMRR.

Oggi è arrivata una lettera da parte di una insegnante che vogliamo pubblicare in questo sito.

Grazie per il vostro lavoro!

L’Equipe ConsigliaMI di Spaziopensiero Onlus

 

Carissimo Presidente Arrigoni e carissima

Dottoressa Rampani,
vi ringrazio per il vostro impegno.
È  stato molto importante per noi docenti stare accanto ai ragazzi e sostenerli in questo drammatico momento.
Il progetto ConsigliaMI è  stato molto utile per aiutarli a riflettere su questa situazione nuova legata alla pandemia del corona virus.
Condividere la loro esperienza con i compagni e i ragazzi delle altre scuole durante il lock down, attraverso racconti, disegni e foto, ha permesso a tutti di parlare delle loro emozioni, di vincere la paura e di proporre soluzioni diverse.
Dare continuità al progetto, anche durante la chiusura della scuola, è  stato molto importante perché  ha permesso loro di continuare a partecipare in modo attivo con  responsabilità e senso civico.
Essere ascoltati durante le sedute dai soggetti che sono responsabili a livello istituzionale è  stata un’ esperienza significativa.
In un momento di grande incertezza sulle modalità di riapertura delle scuole, ascoltare il loro punto di vista è  stato estremamente utile per focalizzare la nostra attenzione sui loro bisogni e per cercare di garantire a tutti il diritto allo studio.
I consiglieri e i loro compagni si  sono sentiti veramente parte attiva della comunità scolastica.
Alessandro ha parlato di questa esperienza con i nonni e gli zii argentini.
La mamma mi ha riferito che la diretta della seduta consiliare è  stata seguita dall’ Argentina.
Nel ringraziarvi colgo l’ occasione per rivolgervi i più  cordiali saluti.
Marina Lauricella

Partecipazione e ascolto

Venerdì 15, per oltre un’ora, i bambini e i ragazzi rappresentanti dei 9 Consigli municipali, sono stati ascoltati nel corso dell’audizione nelle Commissioni congiunte Educazione-Istruzione-Università e Ricerca, Innovazione-Trasparenza, Pari Opportunità del Comune di Milano.

Per la prima volta il Comune di Milano invita i bambini e i ragazzi a esprimersi in un contesto istituzionale così rappresentativo su un tema così importante, impegnativo e urgente che investe ancora poco il dibattito pubblico a livello politico: la scuola.

Partire dai bambini e dai ragazzi, come hanno fatto la Presidente della Commissione Educazione e l’Assessora all’Educazione, mi sembra un segnale significativo che dovrebbe essere colto da tutti gli amministratori in generale  e da tutti coloro i quali assumono ruoli pubblici e sono chiamati a prendere decisioni importanti per la collettività, in particolare. E’ chiaro che a questo primo passo significativo dovranno seguirne altri affinchè quelle istanze trovino la giusta collocazione nei successivi atti amministrativi.

D’altra parte i bambini e i ragazzi di Milano, già da circa dieci anni hanno la possibilità di partecipare alla vita pubblica attraverso un organismo riconosciuto a livello istituzionale, il Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze, appunto, istituito in ciascuno dei 9 Municipi. E l’attività realizzata a livello Municipale trova ascolto anche attraverso delibere che impegnano l’Amministrazione Municipale: delibere o informative del CdMRR recepite dal Consiglio Municipale.

Stando così le cose, possiamo dire che il Comune di Milano risponde efficacemente e concretamente alle indicazioni contenute nella Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in relazione al principio di partecipazione e ascolto contenuto nell’articolo 12.

Uno strumento che veicola informazioni, istanze e proposte dei CdMRR è anche il sito cdzrr.milano.it, dal quale scrivo.

Nelle settimane scorse abbiamo lanciato l’invito rivolto ai bambini e ai ragazzi, ad inviarci via mail un testo, una frase, un pensiero, un disegno, una foto che racconta come stanno trascorrendo questi giorni, con l’impegno mantenuto da parte nostra di pubblicarlo su questo sito.

Da qualche giorno, in concomitanza con l’audizione in Commissione, abbiamo chiesto ai bambini e ai ragazzi di raccontare come immaginano il mondo della scuola e del tempo libero.

“Quando si riprenderà la scuola, sarà così come prima o diversa? Se sarà diversa, come la immaginate? Provate a immaginare il futuro della scuola e a darci un’idea originale per ripartire”.

E come pensate sarà il vostro tempo libero?

Quali indicazioni daresti per riprendere qualche attività di svago o del tempo libero, mantenendo le misure di sicurezza?

Come sempre, raccoglieremo i vostri materiali e li pubblicheremo in forma anonima sul sito del progetto ConsigliaMi cdzrr.milano.it e sul gruppo FB ConsigliaMI. Elaboreremo poi un documento con i vostri contributi e lo consegneremo all’Amministrazione Comunale”.

Stanno iniziando ad arrivare i primi contributi che potrete leggete nei successivi articoli.

Maurizio Murino

 

 

Nuova fase e futuro: la partecipazione dei bambini e dei ragazzi

Tra aprile e maggio abbiamo convocato i Consigli dei Ragazzi e delle Ragazze e tenuti i relativi incontri. In alcuni casi, per motivi di gestione delle riunioni, abbiamo suddiviso il Consiglio in due gruppi con incontri separati: il gruppo dei bambini della primaria e quello dei ragazzi della secondaria di primo grado. Questa modalità di lavoro per gruppi separati in base all’età ci ha riportati ad una proposta progettuale di qualche anno fà che, secondo noi, poteva essere molto utile al fine di mettere in evidenza con maggiore efficacia le istanze diverse dei bambini e dei ragazzi. Una proposta che considerava poi la possibilità di incontri congiunti in alcuni momenti dell’anno.

Questo periodo di pandemia, dunque, offre un’opportunità difficilmente realizzabile in tempi normali. Così come rende possibile con maggiore facilità, gli incontri pomeridiani dei consiglieri, che in tempi normali sarebbero difficili o impossibili a causa delle diverse attività in cui i ragazzi sono impegnati e della difficoltà di spostamento per raggiungere i luoghi degli incontri in autonomia.

Dopo aver chiesto ai ragazzi di inviarci le lettere da pubblicare sul sito e sulla pagina FB, per raccontare come stanno vivendo questo lungo periodo di quarantena, da qualche settimana ci siamo concentrati su un’altro aspetto che riteniamo importante; raccogliere cioè i contributi dei bambini e dei ragazzi in relazione a due tematiche in particolare: la scuola e il tempo libero.

Sono tematiche che rimandano a due importanti diritti sanciti dagli articoli 28, 29 e 31 della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, particolarmente toccati in questo periodo di emergenza sanitaria. Su questi due temi i ragazzi si stanno confrontando all’interno dei Consigli. I contributi saranno utilizzati per la produzione di un documento da inviare all’Amministrazione Comunale.

Riteniamo fondamentale che anche e soprattutto i bambini e i ragazzi, insieme agli insegnanti, debbano poter presentare le loro proposte sul mondo della scuola e del tempo libero in un periodo di grandi cambiamenti come questo che stiamo attraversando. Cambiamenti che hanno investito finora senza possibilità di appello i bambini e i ragazzi. A partire da settembre i ragazzi si troveranno a fare i conti con una scuola ancora diversa, che dovrà essere ripensata in funzione dell’emergenza sanitaria. Se la scuola sarà in grado di coinvolgere tutti, sarà l’occasione per un salto di qualità che tutti speriamo. Il cambiamento non potrà essere limitato ai necessari accorgimenti di distanziamento e sanificazione, o alla ricerca di nuovi spazi in cui fare lezione. Dovrà investire un modo diverso di fare scuola a partire da una diversa concezione della didattica in cui la partecipazione dei bambini e dei ragazzi sia fondamentale.

Perciò è importante l’audizione dei Consiglieri dei 9 Consigli di Municipio dei Ragazzi e delle Ragazze in Commissione Educazione, Istruzione, Università e Ricerca, che si terrà oggi alle 16 e che potrà essere seguita su YouTube (https://youtu.be/QXS0MgTk9xw).

Anche da questo incontro potranno aversi utili elementi per ricostruire la Scuola non solo dal punto di vista della sicurezza sanitaria ma anche dal punto di vista delle relazioni tra tutti coloro i quali sono direttamente coinvolti a partire dai bambini e dai ragazzi.

Maurizio Murino

 

 

 

 

Veronica Papadia

Lettere dei consiglieri del CdMRR ai tempi del Covid 19. X

Continuano ad arrivare lettere dai Municipi da parte dei ragazzi.

Dal Municipio 7 i consiglieri del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze indirizzano le loro lettere al Sindaco Sala.

Caro sindaco Sala,

mi chiamo Jacopo, ho 11 anni e faccio parte del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze di Municipio 7.

Lunedì ci siamo ritrovati per discutere della situazione di noi ragazzi, di tutto ciò che è cambiato nella nostra vita e di tutto ciò che cambierà, perciò ci hanno detto di scriverle una lettera scrivendole dei nostri consigli su come migliorare la nostra città dopo questo periodo… allora eccomi qua, a scriverle…

Innanzitutto, secondo me, questa sarebbe l’occasione per cambiare i banchi e dotarli di barriere di plexiglass, così, in caso di epidemia, si possono tirare su e continuare ad andare a scuola…

Secondo me, in questo periodo, abbiamo imparato tante cose e, una di queste, è che non è impossibile lavorare con mezzi digitali, io ne approfitterei per dotare ogni banco di un pc, con i libri digitali preinstallati e con altre applicazioni, come Word, PowerPoint ed Excel che servono molto, anche, ad esempio, per le presentazioni o per prendere appunti in classe… Non è necessario che ci sia la connessione internet, magari se ce ne è bisogno la professoressa la attiva e viene utilizzata, ma da soli è impossibile usarla…

Così, oltre ad essere più comodi ed avere più possibilità di istruzione, si risparmia su tutta la carta che viene utilizzata per fare i libri: un pc al posto dei 23 libri a testa che abbiamo…

Ho pensato anche che forse sarà molto costoso, ma in caso di problemi di budget si potrebbero riutilizzare tutte le scrivanie ed i pc fissi che le aziende stanno ormai smaltendo per lo smart working, così le aziende non pagano le spese di smaltimento delle scrivanie, ma quelle dei banchi che sono anche più piccoli, le scuole ci guadagnano un sistema di istruzione molto più funzionante e moderno, gli alunni guadagnano cartelle molto meno pesanti e l’ambiente ci ricava molta meno carta buttata!!!

Anche se non tutto verrà soddisfatto o verrà soddisfatto in maniera diversa, la ringrazio molto per aver utilizzato qualche minuto del suo tempo per leggere questa mia lettera.

Cordiali saluti,

Jacopo

Egregio sindaco di Milano, le scrivo questa lettera per parlarle di questa grave situazione e forse darle anche dei consigli. Il covid-19 ha cambiato le vite di tutta la gente. Circa due mesi fa ci fu imposto di stare a casa in quarantena. Ma molta gente usciva, quindi il contagio si diffuse in tutta Italia. Ma ora vorrei parlarle di noi ragazzi e di come farci ripartire. L’altro ieri, lunedì 4 maggio, siamo entrati nella fase due e in un certo senso l’Italia è ripartita. Ma ancora una volta la gente uscì senza sapere che eravamo ancora in pericolo. A me sembra che l’unica fascia di età non interessata in questa pandemia siano i ragazzi. Infatti i ragazzi, come me, hanno iniziato a studiare e a interessarsi solo ed esclusivamente a stare a casa e a studiare ovviamente. Secondo me abbiamo fatto la cosa giusta, ma il non essere interpellati è molto brutto, è come sottovalutarci. Quindi secondo me si dovrebbero organizzare campagne anti-covid-19 per ragazzi o anche riunioni. Noi, consiglieri dei ragazzi e delle ragazze della scuola, domani ne abbiamo una e discuteremo su come far ripartire Milano. In questo modo ci sentiamo utili. Ma noi vorremmo che queste riunioni-assemblee non fossero rivolte solo a noi di Milano ma in tutta Italia. Forse le nostre richieste non saranno accettate, ma spero comunque che questo messaggio per lo più di speranza le sia piaciuto.

Hiba

Buongiorno Signor Sindaco,

sono Federico e gli scrivo perché vorrei darle qualche consiglio per ripartire da questa noiosissima quarantena.  Io faccio parte del consiglio comunale del municipio sette e dopo esserci riuniti in chiamata abbiamo capito che è il momento per far riprendere piano piano le attività di tutti.

Certo è anche molto importante che non escano tutti di colpo infatti avevamo pensato che ogni una o due settimane si incominci a far ripartire un certo numero di attività.

Noi avevamo pure pensato di continuare a tenere le mascherine fino a quando non ci saranno zero contagi in Lombardia e continuare a tenere chiuse le vie di comunicazione con le altre regioni fino a quando non ci saranno zero contagi in tutta Italia.

Arrivederci signor sindaco e spero che questi consigli saranno utili per tutta Milano per mettere fine a questa quarantena e sconfiggere il coronavirus.

Federico

Cliccando il link sottostante potrete accedere al cartellone di poesie e immagini elaborato dai ragazzi del Municipio 6.

Poesie ai nostri tempi Preferisco.._

Ancora dal Municipio 6 questo lavoro collettivo:

La nostra salute è buona, ma il nostro stato d’animo è ansioso perché questo virus ci potrebbe far ammalare e non farci stare tanto bene o addirittura ucciderci. Stiamo collassando su noi stessi. Con i nostri professori ci siamo organizzati facendo video lezioni su piattaforme e loro ci assegnano i compiti tramite il registro elettronico.
La nostra vita è cambiata moltissimo perché prima eravamo più liberi, mentre adesso siamo sempre in casa e non si può più uscire; prima ciò che facevamo era alzarci per andare a scuola la mattina, mentre adesso ci alziamo la mattina e seguiamo le video lezioni, quindi non ci sono più i nostri compagni, adesso il nostro rapporto è più distaccato, non possiamo più confrontarci tra di noi e siamo tutti distanti. Prima il necessario per andare a scuola erano la cartella, i libri, l’astuccio, il diario, il minibook, mentre adesso la connessione internet, il computer o il cellulare.
Non ci piace la scuola a distanza, perché non è bello non vedersi, non fare più la ricreazione tutti insieme, seguire la lezione tutti insieme, ma se dovessimo per forza trovare dei vantaggi nella didattica a distanza potremmo dire che in questo momento il nostro modo di imparare è diventato più interattivo rispetto a quando andavamo a scuola: spesso non avevamo a disposizione mezzi tecnologici ma soltanto una lavagna nera.
Nel tempo libero cerchiamo di impegnarci e tenerci occupati perché la “necessità aguzza l’ingegno” e ciò significa che anche in questi giorni stiamo cercando sempre modi diversi per non passare la giornata in modo monotono (fare un puzzle, CUCINARE, PULIRE, DISEGNARE, ECC….) ma in generale le giornate ci sembrano ripetitive, nulla distingue una giornata dall’altra. Alcuni di noi ne stanno approfittando per conoscere meglio la nostra famiglia, per esempio passare più tempo in compagnia di una sorella. Parlando con i nostri compagni, alcuni dicono che non stanno male a casa, mentre altri che stanno impazzendo perché non sanno cosa fare, ma si potrebbe approfittare di questo tempo per trovare nuovi hobby o fare nuove scoperte.
In questi giorni cerchiamo anche di non utilizzare il telefono nel tempo libero e di osservare ciò che abbiamo attorno, per esempio una di noi non si era mai accorta di avere davanti casa un albero gigante e il motivo è che si spende troppo tempo davanti ad uno schermo e ciò danneggia la vista.
Pensiamo che i nostri condomini non siano mai stati così silenziosi e totalmente senza vita come adesso, riusciamo perfino a sentire gli uccellini che cinguettano, in alcuni nostri complessi è addirittura vietato sostare in prossimità degli ingressi però a furia di vivere costantemente in questo silenzio ci mancano anche i rumori più sgradevoli che provenivano dal nostro condominio o dal quartiere.